Il Blog di Eidos

Un Premier al Quirinale, tra suggestione e realtà: cosa dicono la Costituzione e le leggi

«Se il premier Mario Draghi si presenterà come candidato Presidente della Repubblica lo sosterremo convintamente.»

Con questo endorsement pochi giorni fa il leader della Lega Matteo Salvini ha ufficialmente aperto le manovre in vista della partita politico-istituzionale più importante del secondo semestre 2020: la scelta del successore di Mattarella al Quirinale.

Il settennato iniziato nel 2015 scadrà il 3 febbraio 2022 e, ai sensi dell’art. 85, secondo comma, della Costituzione, trenta giorni prima della scadenza del termine il Presidente della Camera dei deputati convoca il Parlamento in seduta comune, integrato per l’occasione dai 58 delegati regionali (tre per ciascuna Regione, ad eccezione della Valle d’Aosta che ne esprime solo uno), al fine di procedere con l’elezione del nuovo Presidente della Repubblica.

Facendo due calcoli rapidi, dovrebbe dunque essere gennaio 2022 il mese della designazione del futuro Capo dello...

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Il Framing Effect: come la comunicazione incornicia la realtà

“Non importa quello che dici, ma come lo dici”.
Questa citazione, che non ha un autore ben preciso, è ben conosciuta nel mondo della comunicazione. Non è perfetta, anzi. Sarebbe meglio dire “Non importa solo quello che dici, ma anche come lo dici”. Messa così, questa frase riassume quasi tutto il lavoro del comunicatore politico e, soprattutto, uno delle tecniche più importanti che sfruttiamo in questa professione: il framing effect.
La tecnica del “framing” deriva dalla parola inglese per cornice, “frame”. È una tecnica tanto semplice da capire, quanto complessa da mettere in pratica. Ma, una volta creata, una buona “cornice” rimane ben impressa nella mente delle persone. In pratica, diventa una chiave di lettura per come guardiamo un determinato argomento e per come interpretiamo le informazioni.
In parole povere, quando si parla di framing, si parla di incorniciare un messaggio come se...

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La responsabilità individuale dei ministri tra il caso Mancuso e il caso Speranza

Se guardiamo a come è cambiata nel tempo la posizione dei membri del governo in relazione ai partiti politici e la responsabilità individuale dei ministri nel rapporto di fiducia con il Parlamento, possiamo comprendere per quali ragioni l’istituto della mozione di sfiducia individuale compare soltanto alla metà degli Anni Novanta e come mai ad oggi ha avuto successo una sola volta, nonostante il massiccio utilizzo che se ne sta facendo negli ultimi anni.

Nella Prima Repubblica le compagini di governo si reggevano su un equilibrio precario, frutto di faticose trattative tra correnti in seno alle segreterie dei partiti; i governi nascevano e morivano soprattutto a Piazza del Gesù nella sede nazionale della Dc e la sostituzione di un ministro o il rimpasto di un governo erano oggetto di compromessi correntizi.

Vigeva poi una prassi per la quale il ministro in carica non rassegnava le proprie dimissioni solo nei casi di responsabilità soggettiva,...

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Dentifrici, sigarette e Presidenti del Consiglio: gli effetti del bias d’autorità

Se vi state chiedendo cosa potrebbe accomunare uno dei più celebri dentifrici odierni, una marca di sigarette americane negli anni ’30 e l’attuale Presidente del Consiglio, Mario Draghi, la risposta è semplice. O quasi.

Si tratta del bias di autorità. Per “bias” si intende una scorciatoia cognitiva, ovvero un processo mentale più breve e meno faticoso che il nostro cervello intraprende subconsciamente per prendere decisioni più rapide ma meno ponderate.

D’altronde, siamo un’evoluzione delle scimmie: non tutte le decisioni che prendiamo possono essere basate su una considerazione dettagliata e razionale di tutte le variabili presenti. Spesso, senza neanche rendercene conto, prendiamo le nostre decisioni “d’istinto” partendo solo da poche informazioni che abbiamo a disposizione. Ecco, questi processi subconsci che ci portano a basare le nostre scelte su considerazioni incomplete e parziali sono dei...

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Come si diventa giornalisti d'inchiesta?

 

La nostra intervista a Chiara Ingrosso (Quarto Grado - Rete4)

Chiara ingrosso ha 33 anni, è una giornalista investigativa del programma televisivo Quarto Grado e docente del Master in Giornalismo e Giornalismo Radiotelevisivo di Eidos Communication. È tornata a trovarci, anche quest’anno, per parlarci del giornalismo d’inchiesta e del modo in cui si lavora con le inchieste giudiziarie, dandoci anche tanti preziosissimi consigli per lavorare in questo campo!

Chiara, cos’è la cronaca giudiziaria?

È un tipo di giornalismo molto particolare che tratta di vicende giudiziarie, di inchieste ancora in corso e di quelle situazioni poco chiare su cui bisogna fare luce. Permette di scoprire le verità nascoste dietro alle vicende oscure che, riportate dalla cronaca, destano l’interesse dei cittadini.

È un lavoro molto delicato perché bisogna sempre ricordare che stiamo indagando su fatti complessi e drammatici che toccano...

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